SISTEMA IMOB, UN BUCO NELL’ACQUA PER ACTV, UNO SCHIFO PER GLI UTENTI

CHIOGGIA (06/09/2010)  — Come si possono vendere dei titoli di viaggio su dei supporti elettronici completamente privi di qualsiasi stampato che indichi la tipologia di biglietto acquistato? Come distinguere tra diversi biglietti IMOB se sui supporti non c’è alcuna scritta? Come capire se il biglietto a tempo timbrato è ancora valido, se siamo ancora o meno dentro al tempo consentito? 450px-IMOB.jpgTutte domande assolutamente lecite e ovvie, ma problemi sui quali gli inventori di Imob evidentemente hanno voluto metterci inspiegabilmente una pietra sopra. Pensare che l’assurdità di Imob arriva al punto in cui che anche se vuoi fare l’onesto il sistema ti impedisce di farlo obbligandoti di fatto a salire sull’autobus da portoghese, ecco perchè: una persona effettua un viaggio di andata verso una località timbrando il suo biglietto di corsa semplice Imob, all’arrivo (magari su una fermata a metà percorso prima del capolinea) alla destinazione desiderata il soggetto scende e sbriga le sue commissioni. Quando ha finito esso attende l’autobus per ritornare a casa, come tutti sappiamo il biglietto di corsa semplice urbano NON consente i viaggi di ritorno compresi nel biglietto di andata, cioè per ritornare devi obliterare un altro biglietto IMOB. E qui iniziano le assurdità: si da il caso che l’autobus che effettui la corsa di ritorno sia proprio lo stesso che ha effettuato la corsa di andata; il soggetto sale sull’autobus per ritornare a casa, tenti di “bippare” il biglietto Imob e legge nel display “biglietto ancora valido”, magari perchè la macchinetta rileva che il biglietto obliterato precedentemente è ancora valido perchè non è ancora scaduto il tempo di validità, ma non tiene conto che lo stesso soggetto sta effettuando un viaggio di ritorno, che per contratto dovrebbe prevedere l’uso di un altro biglietto. In altre parole, IMOB è stato un buco nell’acqua, gli utenti sicuramente si trovavano molto meglio col cartaceo, che era chiaro, semplice, monouso, e fornito di tutte le indicazioni stampate sul biglietto stesso e non come l’IMOB: dove sul biglietto non è indicato neanche che tipologia di Titolo di Viaggio possiedi: ma chi ha inventato questo sistema?

SISTEMA IMOB, UN BUCO NELL’ACQUA PER ACTV, UNO SCHIFO PER GLI UTENTIultima modifica: 2010-09-06T00:16:37+02:00da bus-chioggia
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2 pensieri su “SISTEMA IMOB, UN BUCO NELL’ACQUA PER ACTV, UNO SCHIFO PER GLI UTENTI

  1. Ecco un altro esempio di perdita di soldi a causa di IMOB. Un gruppo di 10 persone chiedono il biglietto. Vengono quindi caricate 10 corse su una tesserina. Quando queste persone salgono a bordo viene scaricato UN SOLO BIGLIETTO, e le altre sono costrette a viaggiare gratis perchè se si passa ancora la tessera dà il messaggio “biglietto già convalidato”. Se si vuol validare piu di un biglietto bisogna fare una procedura che NESSUNO SA’ . E la gente continuerà a viaggiare gratis. SEI GRANDE IMOB.

  2. Quando c’era il cartaceo ti davano un solo biglietto di carta. Ora con l’Imob ti danno una tessera elettronica che costa ovviamente di piu di un biglietto normale. Per errore alcune volte puo non essere caricato allora ti fanno la ricevuta. Ma poichè la ricevuta è fatta con carta termica, se per assurdo il biglietto lo usi tra sei mesi sei costretto a fare una fotocopia della ricevuta. Voi che sostenete il sistema Imob, volete spiegare all’opinione pubblica come recupererete i soldi persi?

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