TRASPORTI PUBBLICI: MIGLIORARLI O DISTRUGGERLI? PERCHE’ IL GOVERNO VUOLE PENALIZZARLI CON I TAGLI?

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CHIOGGIA (07/10/2010)  — Un’inchiesta di Altroconsumo sullo stato dei trasporti pubblici in Italia disegna una situazione piuttosto negativa: mezzi vecchi e inadeguati, corse mancanti, cittadini non educati all’uso del mezzo pubblico e conseguentemente una reete di trasporti che non soddisfa affatto le esigenze delle persone.

Luca Trepiedi, ricercatore dell’ Isfort (Istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti) e coordinatore dell’Osservatorio sulle politiche per la mobilità urbana sostenibile (Opmus) , interrogato da Altroconsumo in merito all’implementazione di una politica per la mobilità sostenibile risponde riassumendo in poche parole il punto della questione: “Intanto bisogna stabilire se è o no un tema rilevante di governo. Al di là delle belle parole, i tagli agli enti locali effettuati con l’ultima manovra finanziaria tolgono altre risorse decisive per questo obiettivo. La mobilità sostenibile si realizza poi sul campo con interventi integrati: il che significa abbinare i trasporti collettivi con la sosta di scambio, le politiche per le biciclette con i limiti alla circolazione privata, gli investimenti infrastrutturali con uno sviluppo razionale del territorio, capace di ridurre o almeno non accrescere all’infinito la domanda di mobilità a motore. Per riuscirvi serve darsi strategie intercomunali e di area vasta, attente ai bisogni dei pendolari. ”

Il ricercatore prosegue rispondendo in merito alla strategia da adottare perchè il mezzo pubblico competa con quello privato: “È necessario in primo luogo rendere meno caotico e indistinto il traffico, creando assi stradali dedicati all’auto e assi per il solo trasporto pubblico. Non si può pensare di rendere competitivo un autobus se è incodato nel traffico, se viaggia a ritmi da lumaca. Inoltre alcuni servizi tradizionali di linea vanno rivisti per andare incontro a diversi target di utenza e a bisogni particolari, dei giovani ad esempio, che vanno educati al mezzo pubblico attivando offerte aggiuntive come servizi a chiamata, navette dedicate per i luoghi di ritrovo e del tempo libero ”.

E’ proprio l’ultima dichiarazione che dovrebbe essere presa seriamente in esame da chi organizza i trasporti pubblici di Chioggia: I tagli che potrebbero colpire il settore devono essere affrontati con una logica di stimolo a migliorare il più possibile il servizio unendo le esigenze dell’ente concessionario con quelle dell’utente, questo significa che bisogna educare seriamente I cittadini all’uso dei trasporti pubblici e per far questo bisogna rendere competitivo il mezzo pubblico. Questo risultato è ottenibile in svariati modi: pubblicizzazione del servizio, sensibilizzazione all’uso del bus nelle scuole, promozione di tariffe che si adattino alle varie necessità dell’utenza, introduzione della z.t.l. totale in Corso del Popolo indirizzando più persone possibili ai mezzi pubblici, allungamento dei percorsi per aumentare la capillarità del servizio, indirizzare i turisti all’uso dei mezzi pubblici, come si sta timidamente facendo con i parcheggi scambiatori che sono un’iniziativa lodevolissima. Inoltre bisogna sottolineare che Chioggia in quanto ai tagli ha già dato tantissimo a partire dal 2008: sarebbe quindi ingiusto creare ancora disservizi con ulteriori tagli: così si finirebbe per distruggere quel poco di buono che è rimasto, con la conseguenza di minori utenti, esatto opposto di quelle che sono gli obiettivi di molte istituzioni, escluso ovviamente il Governo Italiano che a quanto pare ha scelto subito di tagliare sui trasporti pubblici, penalizzando i cittadini più poveri anzichè reperire risorse altrove, magari nelle tasche dei ricchi imprenditori, come nelle rendite finanziarie. Dal problema dei tagli si esce solo se gli enti locali scelgono responsabilmente di non seguire il Governo Italiano, compensando le minori entrate, tagliando le spese veramente inutili (ovvio che se anche gli enti locali considerano I trasporti pubblici inutili allora non si va da nessuna parte) e sostenendo col massimo impegno e la massima serietà il settore dei trasporti pubblici evitando di distruggere quello che è rimasto ai cittadini.

L’ESEMPIO DA IMITARE.

Le politiche ambientaliste che Friburgo (220 mila abitanti) ha messo in atto negli ultimi trent’anni, l’hanno resa la capitale ecologica della Germania. Ha un tasso di utilizzo del trasporto pubblico tra i più alti d’Europa, mentre quello dell’auto è fermo ai livelli dei primi anni Settanta. Il centro città è completamente chiuso al traffico dal 1973. Il 90% dei residenti abita in zone a traffico ridotto. Il 70% degli spostamenti urbani avviene a piedi, in bicicletta (400 km di piste ciclabili e più di 4.600 parcheggi per i ciclisti) o con il trasporto pubblico, che sicaratterizza per capillarità di rete, frequenza e regolarità delle corse ed economicità delle tariffe. (fonte: Altroconsumo)

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TRASPORTI PUBBLICI: MIGLIORARLI O DISTRUGGERLI? PERCHE’ IL GOVERNO VUOLE PENALIZZARLI CON I TAGLI?ultima modifica: 2010-10-07T23:35:16+02:00da bus-chioggia
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