POCHI BUS, SERVIZIO A RISCHIO COLLASSO

Il servizio di trasporto urbano di Chioggia è a rischio collasso. Non solo mancano le risorse umane, per le quali negli ultimi anni si è decisa una drastica riduzione, ma anche gli autobus scarseggiano e spesso il servizio si trova in situazioni di vera emergenza a causa della mancanza di mezzi per coprire le corse.

gazzettino20112010.jpgCHIOGGIA (12/11/2010)Spesso nelle ore di punta il deposito degli autobus di Chioggia è totalmente privo di mezzi urbani, e questa circostanza è estremamente rischiosa, in quanto nel caso si verifichino guasti improvvisi ai bus in circolazione, mancherebbero le vetture per coprire il servizio, ciò causerebbe un “vuoto” senza precedenti e gravissimo. Il deposito di Chioggia dispone infatti di 21 autobus, 2 dei quali in servizio permanente sulle corse esternalizzate, a disposizione per coprire otto linee urbane, comprese tutte le corse scolastiche e di rinforzo, e i servizi non di linea (come il “Treno del Mare”) ed inoltre le eventuali avarie ai mezzi in servizio. La dotazione originaria sarebbe invece di 30 mezzi (numerazione aziendale che va da 700 a 729), ma evidentemente disporre di meno autobus può essere un pretesto per non inserire nuove corse, con la (ovvia) scusante della mancanza delle risorse di “base”.

Più in dettaglio, il parco bus a disposizione del servizio urbano di Chioggia, è dotato di 2 minibus usati per la “Navetta Lusenzo” risalenti al 2008 e di 3 minibus usati sulle linee 1 e 2, acquistati nel 2010. Per quanto riguarda gli autobus “normali”, cioè quelli lunghi 10,5 m, le dotazioni sono le seguenti: 2 acquistati nel 2009, 7 nel 2002, 3 nel 2000, 3 nel 1987 e 1 nel 1984. Inoltre, a causa del subaffidamento di alcune corse, iniziato il 1° giugno 2009, due autobus sono assegnati al deposito CSSA di P.E. Venturini con conseguente diminuzione di risorse a disposizione di Actv, gli autobus da 21 scendono quindi a 19, cifra comprendente però anche i 2 minibus della Navetta, inutilizzabili (salvo casi eccezionali) sulle linee tradizionali, quindi in concreto il numero si abbassa a 17, dotazione assolutamente insufficiente. Inoltre, il servizio, come è strutturato attualmente è molto rigido rispetto ad alcuni anni fa, in quanto l’organizzazione ha dovuto tenere conto del divieto di transito dei bus tradizionali per Corso del Popolo, causando una gestione “separata” tra le linee delle frazioni e quelle circolari per evitare di usare mezzi pesanti sul Corso del Popolo, con evidenti insensati aggravi di costo causati da questa antieconomica rigidità. In sostanza, prima della rivoluzione del 2008, gli autobus erano “intercambiabili” fra tutte le linee urbane (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7) cosicché se per esempio un mezzo proveniva dalla linea 3, quando esso terminava la corsa arrivando al capolinea, poteva tranquillamente entrare in servizio sulla linea 1, permettendo così un ottimo uso di tutte le risorse con una straordinaria flessibilità.

Con quel sistema il servizio permetteva di ottenere molte economie, ottimizzando l’uso delle risorse; in seguito al divieto introdotto nel 2008 invece, nell’organizzare il servizio si sono creati dei “compartimenti stagni” assegnando determinati autobus a determinate linee in maniera rigida, obbligando gli autobus “pesanti” a fare il giro dell’ospedale per raggiungere l’Isola dell’Unione, con conseguenti aggravi di spesa assurdi. Il tutto è ridicolo se si pensa che ogni giorno (o quasi) sulle linee 1 e 2 (che in teoria dovrebbero essere servite esclusivamemte dai 3 minibus acquistati quest’anno) vengono usati proprio gli autobus ai quali è interdetto il servizio a causa della loro massa a pieno carico. Questo viene fatto perché 3 autobus non sono assolutamente sufficienti a coprire 2 linee, basta che se ne guasti uno e subito serve la riserva, ed inoltre i minibus sono troppo piccoli per Chioggia, obbligano spesso molti utenti ad attendere la corsa successiva a causa della loro ridotta capienza. E’ stato assurdo a suo tempo optare per dei minibus da 8 metri, in quanto a Chioggia circolano già dei mezzi da 10,5 metri, più corti di quelli tradizionali in servizio per esempio a Mestre.

Il tutto denota che la strategia adottata nel 2008 è stata evidentemente perdente e fallimentare (e la reintroduzione delle circolari 1 e 2 avvenuta quest’anno ne è la prova lampante) in quanto ha causato la riduzione di qualità del servizio, la riduzione delle corse delle linee 3, 4 e 5, e quindi la rabbia di moltissimi utenti che a causa dei tagli non hanno più avuto la possibilità di far uso del mezzo pubblico. Adesso è quindi urgente prendere atto della situazione riorganizzando il servizio in maniera seria e costruttiva, senza avere come scopo ulteriori tagli, ma l’offerta di un servizio di qualità che risponda alle esigenza degli utenti, ciò è possibile solo ed esclusivamemte aumentando (riportandole ai livelli che c’erano prima del 2008) le corse delle linee 3, 4 e 5, abolendo quell’assurdo divieto di transito agli autobus per Corso del Popolo (che tanto ci transitano lo stesso ogni santo giorno senza causare alcun danno) ed inoltre immettendo in servizio nuovi autobus per permettere l’incremento delle linee per le frazioni (magari riprendendo quelli “vecchi” di Chioggia trasferiti a suo tempo a Mestre, in attesa di nuovi acquisti).

RASSEGNA STAMPA SULL’ARGOMENTO
– “Trasporti a rischio collasso” (IL GAZZETTINO del 20 novembre 2010)
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POCHI BUS, SERVIZIO A RISCHIO COLLASSOultima modifica: 2010-11-20T14:21:57+01:00da bus-chioggia
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